Nessuno sconto per chi gioca con la nostra terra.

OCCHIO ALLA LONTRA!

Occhio alla lontra è un’organizzazione di cittadini, associazioni e aziende della valle del Sele e del Tanagro.

Ci unisce la volontà di non piegare la testa di fronte alla devastazione ambientale, ci muove la necessità di contrastare ogni progetto e attività inquinanti, ci anima l’esigenza di contribuire, dal basso, alla realizzazione di proposte politiche, sociali e ambientali sostenibili ed eque.

Saremo l’incubo di chi ha la coscienza sporca, ma anche il migliore alleato di chi, come noi, ha veramente a cuore questa terra.

L’APPELLO DI BANDIERA BIANCA

Il 10 aprile 2021, l’associazione Arci Bandiera Bianca di Contursi Terme lancia un appello:

Se abbassi la guardia, se l’attenzione cala, se diminuisce la pressione sulle questioni fondamentali come l’ambiente, la salute e il futuro, ne paghi le conseguenza. È la dura lezione toccata in sorte, negli ultimi mesi, alla nostra valle. L’avevamo difesa con i denti, questa terra, quasi dieci anni fa, dagli attacchi di chi voleva trasformarla – tra l’inceneritore di Oliveti Citra e le tonnellate di percolato assegnate a Contursi, Oliveto, Palomonte e Buccino – in una cloaca a cielo aperto.
È il momento di riprendere quel percorso.
A Contursi Terme, l’impianto di trattamento rifiuti liquidi gestito dal CGS, chiuso nel 2018 dopo una lunga battaglia, potrebbe ritrovarsi incredibilmente autorizzato a riaprire. A Buccino, le Fonderie Pisano, cacciate giustamente a pedate dagli esausti cittadini salernitani, tentano di imporre l’insediamento del nuovo impianto. Sempre a Buccino, la Buoneco propone la realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti di dimensioni colossali.
C’è bisogno di una mobilitazione generale. Ognuno va inchiodato alle proprie responsabilità. Chi ha sbagliato – per sufficienza, per incompetenza, per interessi personali poco chiari – deve trovare il modo di porre immediatamente rimedio ai propri errori, chiedere scusa e andare via.
Lanciamo, perciò, un appello a cittadini, associazioni e organizzazioni della valle del Sele per la costituzione di un comitato a difesa del nostro territorio.
Nessuno sconto per chi gioca con la nostra terra.

La risposta all’appello è forte, fortissima.

Tanti i cittadini del territorio, tante le associazioni, le organizzazioni e le aziende che partecipano all’avvio di un percorso di lotta in difesa della Valle del Sele e del Tanagro.

Un segnale forte, una testimonianza importante della volontà della popolazione dell’intera valle di non sottostare ai ricatti di imprenditori e di progetti industriali assolutamente lontani dalla reale vocazione del territorio.

Nasce così Occhio alla lontra.

PERCHÉ LA LONTRA?

Perché la lontra è la regina dei nostri fiumi, perché la lontra è la prima sentinella ambientale, perché la lontra è un indicatore biologico degli habitat acquatici.

Sensibilissima all’inquinamento, la sua presenza certifica – di fatto – la qualità dell’ambiente.

Come la lontra, saremo sentinelle ecologiche, diffuse, sensibili e unite.

Consapevoli del rischio di vedere definitivamente compromessi la biodiversità del nostro ambiente, la nostra salute, le bellezze naturalistiche di questa terra, la rete di attività economiche volte alla sostenibilità, saremo pronti a sostenere qualsiasi azione, iniziativa e progetto che miri
alla valorizzazione delle nostre risorse naturali.

Il nostro è un obiettivo ambizioso, ma assolutamente necessario: far rinascere in questa valle la speranza.

UN ALTRO MONDO È POSSIBILE!

La lotta che ci aspetta sarà l’occasione per sconvolgere, sovvertire dalle fondamenta un sistema dannoso e indirizzare le nostre comunità verso una direzione finalmente in linea con l’autentica vocazione di questo territorio.

La nostra irriducibile, granitica contrarietà a impianti nocivi e appestanti affonda le proprie radici in una volontà positiva, radicalmente opposta, alternativa.

UN PATRIMONIO INFINITO, UN ATTACCO SPIETATO

L’imposizione, dall’alto, di impianti inquinanti – al di là di qualsiasi furba, interessata e bugiarda rassicurazione di imprenditori che barano e politici che imbrogliano – è uno spietato attacco all’aria che respiriamo, al suolo che ci nutre, e ai nostri fiumi che dissetano e portano vita.
L’impatto sul nostro ecosistema sarà devastante.

Eppure, la nostra valle è all’interno della Riserva Naturale regionale Foce Sele – Tanagro e Monti Eremita-Marzano, un’area naturale protetta di più di diecimila ettari che abbraccia e comprende ben quaranta comuni e, con essi, un’infinità di beni naturali, tra cui l’Oasi WWF di Serre – Persano, zona umida di interesse internazionale, popolata – non a caso – dalla lontra.

Siamo, poi, a un passo dal Parco Nazionale del Cilento, e tante aree di questa valle appartengono alla rete ecologica Natura 2000, il principale strumento dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità e la difesa dell’habitat e delle specie animali e vegetali.

QUALE FUTURO?

Minare la biodiversità della nostra terra significa distruggere le nostre attività agricole non intensive e biologiche, distruggere le attività degli allevatori, distruggere i nostri ulivi, le nostre vigne, il nostro carciofo bianco, le nostre fragoline di bosco, la nostra lavanda, il nostro tartufo, i nostri melograni, le nostre albicocche, il nostro grano.

Chi acquisterà i prodotti di una valle tossica e inquinata?

Cosa ne sarà delle nostre terme, dei nostri sentieri escursionistici, del rafting, della ciclovia, dei nostri agriturismi, dell’intero comparto turistico che già ha saputo costruire la propria ragion d’essere sugli infiniti doni naturali che questa terra ci ha portato in dote?

Chi verrà a trascorrere il proprio tempo in una nuova e già condannata terra dei fuochi?

A chi ha progettato, favorito e assecondato questo disastro, a chi si è messo in testa che questa possa essere terra di facile conquista, a chi ha pensato di trovare in questa valle un popolo arreso e manipolabile, pronto magari a vendersi per una manciata di posti di lavoro, beh, sia chiara una
cosa, la nostra unica, ferma risposta è: jatevenne!

NON C’È RICATTO CHE TENGA!

Non accetteremo lo squallido ricatto della scelta tra il lavoro insalubre e la salute.

L’infinità di alternative possibili e concrete ci autorizza, anzi, a sostenere con decisione che simili scempi non devono realizzarsi né qui né altrove.

Rivendichiamo, perciò, l’inappellabile diritto di scegliere il nostro futuro, di determinare – con consapevolezza, dal basso – il destino della nostra terra.

CONTRASTARE, INFORMARE, COSTRUIRE

Il nostro sguardo punta già al futuro: saremo pronti a muoverci, anche per vie giudiziarie, per contrastare qualsiasi progetto non in linea con le peculiarità di questo territorio; saremo pronti a informare tutti su ogni possibile rischio o criticità ambientale; saremo pronti a costruire, attraverso gruppi di lavoro tecnici, modelli e proposte alternativi per indicare ai nostri amministratori quale direzione scegliere negli snodi che determineranno il destino di questa terra.